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Lui & Lei

Camera 121


di cpLilla_Lillocp
03.01.2024    |    463    |    6 9.4
"Un’emozione difficile da spiegare, la sua dolcezza… la sua sensualità… Chissà cosa avrà pensato e/o fatto il ragazzo..."
Come accade spesso, mi capita di stare fuori per lavoro per periodi che vanno dai 3 giorni fino ad un massimo di circa 30 giorni.
La scorsa primavera, visto che il lavoro ha portato via molto del nostro tempo, volevo organizzare un bel weekend fuori porta. In genere cerco di fare una sorpresa a mia moglie dicendole con poco preavviso di un imminente weekend di relax. Ma quella volta, forse per l'euforia, non ho resistito e ho vuotato il sacco già un paio di settimane prima. Lei al settimo cielo mi abbraccia, mi bacia. Era felice. Ovviamente per relax non vuol dire per forza e solo SPA, saune, massaggi, ma anche escursioni in montagna o gite in barca. L'importante è stare insieme e riposare il cervello.
La festa, però, è rovinata dall'ennesima trasferta che mi affidano. Infatti dall'ufficio, mi chiedono di andare fuori città per almeno una settimana, per discutere su alcuni lavori. Non posso rifiutarmi, il lavoro è lavoro. Quindi, quando devo dirlo a mia moglie, oltre a restarci male, mi pianta un muso.
I primi giorni passano, tra lo stress del lavoro e l'amaro per aver sciupato l'occasione buona per stare con mia moglie. Al telefono, dal tono della sua voce, riconosco che è delusa per l'occasione mancata. Delusione dovuta al fatto che quella settimana era in concomitanza con alcuni giorni di ferie che avrebbe potuto prendere anche lei. Ma non me la fa pesare, anche perché quando ci salutiamo con quel tono leggermente triste, cerco sempre di scriverle qualche messaggio per tirarla su. In parte ci riesco, perché quella sera mentre ero quasi nel mondo dei sogni mi arrivano dei messaggi da parte di lei, delle sue foto, abbastanza piccanti che non mi sarei mai aspettato. Non è da lei farlo, quando siamo insieme sì, ma mai da sola.
Le foto, mi eccitano per più motivi: il primo per la provocazione e il secondo per via del fatto che alcune foto le ha scattate durante i primi giorni in cui sono partito e lei era arrabbiata. Quindi nonostante tutto, resta la mia adorabile porcellina.
Il mattino seguente mi chiama di buon mattino chiedendomi come avessi passato la notte. Le rispondo che non avevo chiuso occhio a pensare a lei e che, per colpa sua, mi sono anche toccato.
Lei è carica e vogliosa, mi chiede quale foto mi è piaciuta di più. Le rispondo che due in particolare mi hanno colpito. La prima, di lei che indossa solo una t-shirt, piegata in avanti a scaricare la lavatrice con le gambe ben divaricate a mostre un piccolo plug nel suo sederino. La seconda, lei stesa sul divano che indossa una mia grossa camicia semiaperta che lascia intravedere un capezzolo e una mano ad accarezzare il suo nascosto ciuffetto.
Sono di nuovo a "mezzogiorno" tanto che lei mi chiede una foto del mio arnese. Le mando la foto e sento che inizia ad ansimare. Mi dice di essersi stesa sul letto e che si tocca mentre le parlo. Le dico che mi piacerebbe tanto baciarla tra le gambe e sentire tutto il suo nettare. Lei ansima sempre di più. Cerco di accendere più fuoco dicendole che il suo dito che usa per masturbarsi potrebbe essere la punta del mio arnese prima di affondare dentro di lei. Ad un certo punto non sento più la sua voce, la chiamata è caduta. Pochi secondi ed arriva una video chiamata. Piazza la fotocamera davanti la sua patata mentre si tocca con passione, fino ad avere un orgasmo molto eccitante. Le sue dita sono completamente bagnate, porta il telefono al suo volto e con voce triste mi dice che le manco. Mi manca anche lei e le prometto che presto ci saremmo rivisti ed abbracciati forte.
La giornata passa tra la noia e qualche incazzatura del lavoro, ma poi lascio scivolare tutto perché ogni tanto rivedo le foto di mia moglie e mi riprendo.
Ogni tanto però capita un colpo di fortuna. Mi chiama il capo e mi dice che non c'è più bisogno di restare lì poiché il cliente si è convinto già del progetto e che quindi posso rientrare a casa. Lo ringrazio ma gli dico che i restanti giorni me li prendo di ferie e resto dove sono. Appena finisco di parlare con lui, chiamo mia moglie per darle la buona notizia e dirle che mi farebbe piacere se mi raggiungesse. Lei impazzita di gioia partirà il giorno successivo. Arriva in stazione il pomeriggio di venerdì, vado a prenderla con una macchina a noleggio per poi portarla in albergo. Facciamo il check-in e saliamo in camera. Le mostro la camera, piccola ma accogliente. Non faccio in tempo a mostrarle dove posare la valigia che la vedo chiudere le tende, avvicinarsi a me come un felino, attaccarmi al muro e baciarmi. Una sua mano è già nei miei pantaloni, pochi secondi e mi slaccia cinghia e apre i pantaloni. Si inginocchia e con veemenza inizia a succhiarmelo con avidità. Ha una voglia che potrebbe massacrarmi. La tiro su e le chiedo se vuole prima farsi una doccia, visto il viaggio in treno. Lei neanche mi risponde, si sfila i jeans e mutandine, si piazza a quattro zampe sul letto e mi chiede di prenderla da dietro. In genere, quella posizione, comunemente chiamata pecorina, non è una delle sue preferite, perché a volte prova dolore durante la penetrazione, ma stavolta mi vuole così a tutti i costi. Non me lo faccio ripetere, pochi secondi e sono dentro di lei, con i nostri sessi che si uniscono. Sono troppo eccitato ed inizio a battere molto forte e frequente, tanto che lei inizia ad urlare come una matta (altra cosa che lei non fa mai, cioè urlare con forza, ma stavolta è in estasi e vuole regalarmi intense emozioni).
Provo a tapparle la bocca con una mano ma non ci riesco, è fuori controllo. Finisco la cavalcata dentro di lei e ci accasciamo sul letto esausti.
La sera ci prepariamo per uscire, una passeggiata tranquilla in centro e una pizza per cena. Non facciamo tardi, infatti siamo a letto già alle 23:30.
Il giorno seguente a colazione, passando per la hall, una receptionist ci chiede di avvicinarci perché deve dirci qualcosa ma sembra visibilmente imbarazzata. Qualche metro dietro di lei il portiere di notte che sta per staccare il turno, un giovane ragazzo, si avvicina per origliare. La ragazza ci comunica che una signora che soggiorna nella camera accanto alla nostra si è lamentata per degli schiamazzi poco eleganti provenienti dalla camera 121 (la nostra camera). Sia la ragazza che mia moglie sono rosse in viso per l'imbarazzo, solo io ero tra il divertito e il fiero (quasi mi stavo atteggiando). Comunico alla ragazza che mi dispiace del baccano ma che non mi scuso con la signora.
La giornata passa tranquilla tra passeggiate, musei, compere varie. La sera prenoto in un ristorantino molto carino a base di carne. La cena è molto elegante e deliziosa, accompagnata da un bel vino rosso molto corposo. Siamo entrambi rilassati e anche brilli, e in un modo o nell'altro cerchiamo di stuzzicarci, giochi innocenti tra di noi. Prima di assaggiare i vari amari che ci ha proposto il cameriere, mia moglie si alza e va in bagno. Al ritorno, si siede e allunga la mano verso di me porgendomi qualcosa, le sue mutandine. Le annuso con intenso piacere e le metto in tasca. Immaginarla seduta su quella sedia senza l'intimo mi manda ai matti. Decidiamo che è il momento di andar via. Per strada ridiamo come due adolescenti, dovuto sicuramente all'alcol. Per fortuna l'albergo è a due passi.
All'ingresso dell'albergo, dietro al bancone c'è solo il portiere di notte, lo stesso ragazzo che finiva il turno la mattina prima. Mia moglie mi chiede di avviarmi all'ascensore perché vuole ritirare lei le chiavi. Saluta il portiere e si appoggia coi gomiti al bancone per mostrare il più possibile la scollatura al ragazzo. Lui è in bambola, non riesce a nemmeno a coordinare i gesti più semplici. Allontanandosi, mia moglie mi guarda e ride, io rivolgendomi al portiere gli dico che può star tranquillo che non ci saranno schiamazzi dalla nostra camera.
Entrati in camera, decidiamo di farci una doccia. Ci spogliamo, io ho sete e cerco un goccio d'acqua ma non lo trovo, mia moglie è già pronta per entrare nella doccia. Le chiedo se le va di divertirci un po'. Lei acconsente ma mi chiede in che modo. Io le rispondo che sarebbe divertente stuzzicare il ragazzo del ricevimento.
Lei non è tanto d'accordo, ma non fa in tempo a dire di no che alzo la cornetta, schiaccio il tasto zero e parte la chiamata: "buonasera, è possibile avere una bottiglia d'acqua frizzante? Camera 121. Grazie".
Mi nascondo in bagno e lascio mia moglie in camera, il suo corpo nudo è avvolto in un asciugamano molto ridotto. Giusto un paio di minuti e sentiamo bussare alla porta. È il portiere che consegna la bottiglia d'acqua. Lui resta a bocca aperta nel vedere lei che con una mano regge l'asciugamano che le copre a stento seno e fianchi. Lui fa per andar via, ma lei gli chiede di aspettare ed entrare. Attende all'ingresso mentre mia moglie raccoglie dalla tasca dei miei pantaloni, poggiati sul pavimento, dei soldi per la mancia. Nel raccogliere i soldi, si abbassa in modo da far salire l'asciugamano mostrando la parte bassa del sedere. Il ragazzo è viola in volto, lei gli consegna la mancia e lo congeda. Esco dal bagno con il mio amico che sta per esplodere, dopo aver visto la scena di lei piegata in avanti. Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a ridere di gusto ma in silenzio. Dopo un po’ lei, con la mano, mi prende per l’arnese e mi attira a sé. Con la coda dell'occhio notiamo che da sotto la porta c'è l'ombra del ragazzo. È rimasto lì ad origliare. Mi sale l'eccitazione. Prendo mia moglie per i polsi, ma posiziono a pecorina proprio dietro la porta ed inizio a penetrarla con passione. Dalla nostra camera partono suoni ben chiari: mia moglie che gode in modo energico, io che picchio forte sul suo sedere. Le dico che sto per venirle dento, ma mi chiede di non farlo perché vorrebbe pensarci lei con la sua bocca. In effetti, è stato fantastico, lei è stata fantastica. Un’emozione difficile da spiegare, la sua dolcezza… la sua sensualità…
Chissà cosa avrà pensato e/o fatto il ragazzo. Noi ci siamo divertiti, ce lo meritavamo.

Amo mia moglie più della mia vita!
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